Come avrai sentito più volte, la termografia è una tecnica di diagnosi fantastica. Fantastica perché è una tecnica senza contatto che fornisce tantissimi dati utili per valutazioni mirate.
Ma devi sapere, che le informazioni racchiuse in un termogramma, per esserti davvero d’aiuto, devono essere acquisite senza perdere il focus sull’obiettivo dell’indagine stessa. Infatti in base all’obiettivo, dovrai utilizzare una delle due tipologie di indagine IR.
La termografia qualitativa e quantitativa.
Quindi, come dicevo, ci sono due tipologie di termografia che possiamo definire due “modalità” con cui approcciare alle nostre analisi termografiche.
La prima è relativamente più semplice e si basa esclusivamente sull’analisi visiva delle foto termiche. La seconda modalità prevede invece un’accurata impostazione dei cosiddetti “parametri di compensazione” necessari per misurare correttamente la temperatura delle superfici.
È addirittura possibile, durante un’indagine complessa, far coesistere entrambe le opzioni, ma sinceramente non tutti gli operatori riescono a comprendere quando adottare un approccio e quando un altro… Figuriamoci quando devono coesistere durante la stessa perizia.
Con questo video approfondiamo le due tipologie di indagine termografica
La domanda delle domande
C’è una domanda che andrebbe scritta su un post-it e attaccata sul display della tua termocamera: “Perché sto facendo questa analisi?” Rispondere, significa mettere a fuoco la concreta differenza tra procedere professionalmente per perseguire un obiettivo o fare i fighi-iper-tecnologici davanti al cliente
La termografia è una tecnica potente. Se sai utilizzare il tuo strumento, questo farà si che agli occhi di un cliente tu possa divenire un supereroe. Infatti potresti trovare una perdita senza distruggergli la casa. Oppure potresti identificare un surriscaldamento di un quadro elettrico, prima che scaturisca un incendio.
Insomma la termocamera è davvero uno strumento di immenso ausilio ma la sua efficacia viene meno se non sei tecnicamente preparato sui diversi dati e sull’approccio che un buon termografaro deve prendere in considerazione.
Termografia qualitativa, quando e perché?
Molto diffusa nel settore edile, la termografia qualitativa, consente al tecnico di intuire visivamente dove sono localizzate le fonti di calore disinteressandosi momentaneamente del valore di temperatura.
Principali vantaggi:
- Fornisce rapidamente una mappatura del calore dell’area osservata;
- Otteniamo immediatamente un quadro completo della situazione;
- Consente di intervenire in modo invasivo “dove vale la pena”.
Vediamo alcune situazioni dove dobbiamo effettuare un’indagine di tipo qualitativo.
Utilizzeremo questa tipologia di indagine, quando ci interessa individuare un’anomalia termica ma non occorre determinarne la gravità attraverso i valori di temperatura.
Termografia qualitativa: Umidità nei muri, in questo caso ci interessa esclusivamente sapere dove c’è umidità e non la temperatura del muro umido.
Termografia qualitativa: Distacco di intonaco, cercheremo di evidenziare in modo chiaro e semplice le superfici soggette a distacco. Nell’ immagine sotto, le aree arancioni di forma irregolare indicano chiaramente la presenza di rivestimenti distaccati.
Termografia qualitativa: Per tracciare un tubo dell’impianto, possiamo mettere qualunque valore di emissività perché non dobbiamo determinare la temperatura dei tubi ma solo vedere differenze di radiazione tra le zone con tubo e quelle senza.
Termografia quantitativa, quando e perché?
La termografia quantitativa, è molto diffusa nel campo industriale ed è indicata in tutte quelle situazioni dove occorre, partendo dalla temperatura, comprendere la gravità di un’eventuale anomalia termica.
Un’indagine termografica quantitativa si basa su un criterio di misura di temperature e non sull’interpretazione degli schemi termici. Infatti, è una tipologia d’analisi che consente di analizzare il corretto valore di temperatura del dettaglio impostando i valori di emissività e i contributi di riflessione. (alla fine dell’articolo trovi la guida per misurare questi parametri)
Principali vantaggi sono:
- Consente una analisi in totale sicurezza essendo senza contatto;
- Non implica una interruzione nei processi di produzione;
- Consente di ottenere dati precisi e difficilmente confutabili;
- Misurare la temperatura corretta senza contatto.
Vediamo alcune situazioni dove dobbiamo effettuare un’indagine di tipo quantitativo.
Utilizzeremo questa tipologia di indagine nelle situazioni in cui è necessario conoscere la reale temperatura degli oggetti analizzati.
Termogramma quantitativa: Combinando i valori di umidità dell’aria e della temperatura, utilizzando uno specifico allarme della Termocamera possiamo prevedere dove ed entro quanto tempo comparirà la muffa.
Termogramma quantitativa: Analisi di un trasformatore a olio. L’elemento, presenta un problema rilevante e la sua gravità verrà stabilita (con il software o direttamente dallo strumento) da una attenta analisi delle temperature.
Termogramma quantitativa/quantitativa: In questa analisi di un salvamotore, la misura delle temperature indica la gravità del problema ma la qualitativa, grazie ad una buona sintonizzazione termica, ci ha fatto capire che il problema non era una connessione lenta ma un problema interno al componente.
Da non dimenticare mai durante una analisi termografica quantitativa in ambito elettrico, meccanico ed industriale.
Un operatore qualificato:
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- Analizza singolarmente ogni singolo particolare dell’immagine, senza utilizzare gli automatismi della termocamera.
- Sa riconoscere differenze di ”emissività” e riflessi puntuali.
- Conosce il concetto della ”temperatura apparente riflessa”, cioè l’influenza della radiazione proveniente dall’ambiente circostante.
- E’ attento nell’inserimento dei parametri che caratterizzano l’oggetto e il contesto in cui è inserito.
- Si ricorda sempre che La termografia è una immagine di “radiazione”
- Analizza singolarmente ogni singolo particolare dell’immagine, senza utilizzare gli automatismi della termocamera.
Concludiamo con una lezione di Luca Del Nero
Con questo video, tratto dal corso di termografia online il docente internazionale Luca Del Nero, ci illustra meglio quando svolgere una analisi termografica di tipo qualitativo o quantitativo. Vediamo anche un criterio per determinare la gravita di eventuali anomalie.
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Dario Crisafulli
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