Ciao e ben ritrovati!
Oggi scrivo della termografia per l’individuazione dell’umidità, nelle sue varie forme.
Ma prima di iniziare, vorrei sapere se ti ricordi dell’articolo “La termografia per individuare le perdite nei tubi” dove parlavamo proprio dell’utilità della termocamera per trovare perdite nelle tubazioni e negli impianti in generale. Lo hai letto?
E’ l’articolo che dal blog termocamera facile ti indirizza al sito darkwavethermo , quello che trovi qui e che poi ti riportava all’articolo completo qui
“Hey Dario! ma mi stai rimbalzando con tutti questi link che riportano da qui a qui e da li a li?”
No 🙂 però è proprio di rimbalzo che oggi parliamo… dell’umidità di rimbalzo.
Cosa? Si, hai proprio capito bene! Infatti ecco l’articolo di Luca Del Nero che parla di questo fenomeno sconosciuto ai più:
La Termografia e l’umidità di rimbalzo.
Ma l’umidità non rimbalza mai? Ok, va bene, sembra una battuta.
Ma se fosse una battuta non dovreste mai cercare di capire da dove viene l’umidità di risalita.
Perché la risposta sarebbe ovvia: “se è di risalita allora viene dal basso”.
E quindi il nostro esperto, verifica con la termocamera (e magari con un rilevatore di umidità a contatto) la presenza effettiva di umidità, non dovrebbe far altro che cercare di capire il punto debole da cui nasce il problema.
Ad esempio se la “guaina” è stata posizionata e se per caso non sia danneggiata, oppure se altri sistemi impermeabilizzanti stiano facendo il loro dovere.
Se questo fosse il caso, anche la soluzione sarebbe semplice e veloce: capisco dove è la mia falla nell’impermeabilizzazione e la sistemo.
Posso rattoppare la guaina, rifarla, usare sistemi diversi, iniezioni di resine o magari altri sistemi fantasmagorici.
Eppure quante volte ci siamo imbattuti in casi dove tutto questo era già stato fatto ma non è cambiato nulla?
Beh…io in almeno 4 solo nello scorso anno.
Ma, mi direte voi, se l’umidità è di risalita ed io ho fatto di tutto, perché non sparisce?
Perché forse non è “di risalita”…o meglio…è “di rimbalzo!!!”.
E voi potrete obiettare che nessuno ha mai parlato di umidità “di rimbalzo”, in tutta la vostra esperienza.
Certo, avete ragione, e infatti il gioco di parole sta nel fatto che una volta raggiunto il livello in cui l’acqua ristagna, per capillarità poi andrà a risalire.
Ma capita spesso che quel livello sia raggiunto perché l’acqua è arrivata dall’alto!
Non ci credete?
Bene…allego un paio di immagini in cui eravamo stati chiamati per investigare situazioni di umidità di risalita, legate alla presenza più o meno importante di piogge.
Se l’ispezione visiva era tutta nel determinare il problema come “umidità di risalita capillare” la termocamera ha invece permesso di scoprire l’inghippo: l’acqua arrivava dall’alto.
E poteva essere un danno causato dall’antenna televisiva o da una errata impermeabilizzazione di un terrazzo.
Ma non di certo per una cattiva impermeabilizzazione a livello del pavimento.
La “lezione imparata” da queste poche immagini, dovrebbe essere semplicemente: “quando ti chiamano per l’umidità di risalita, non dimenticare di guardare in alto…potrebbe essere andata in discesa!
Buon lavoro, Termografari!
Luca Del Nero
Certo occorre sempre verificare ho lavorato per anni con un’azienda Inglese che si occupava di umidità di risalita abbiamo trattato numerose opere della soprintendenza di Roma e ogni volta credete il problema era simile ma diverso, l’acqua non non ha limiti può penetrare due metri pia avanti e presentarsi la dove trova una via d’uscita e innumerevoli possono essere i canali di scorrimento, Dario ha perfettamente ragione.