Scegliere la giusta termocamera è una decisione molto importante che merita la giusta attenzione. Perché, indipendentemente da quanto denaro investi, devi essere sicuro che la tua termocamera abbia le caratteristiche necessarie al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Ahimè, oggi, alla luce del numero sempre più elevato di modelli e produttori di sistemi IR, scegliere correttamente è molto difficile, ma posso garantirti che con questa guida, tra 5 minuti potresti già scegliere e comprare la giusta termocamera. Quindi, prenditi 5 minuti e iniziamo con la prima parte.
Per scegliere la giusta termocamera, il prezzo è un punto di arrivo!
Sin dai miei esordi nel mercato delle termocamere, mi sono accorto che molti professionisti si approcciano a questa tecnologia in modo sbagliato. In sette anni, è capitato centinai di volte…
Sarà che parlano con qualche amico più avvezzo di loro in materia, o con qualche mio collega che li consiglia male. Sta di fatto che come prima cosa mi parlano del prezzo. Praticamente, mi chiamano dicendo: “devo spendere X e so che il modello Y rientra nel mio budget” .
Questo è il modo più sbagliato per approcciarsi alla termografia. Infatti, come vedrai, non puoi scegliere lo strumento in base al prezzo, che resta una cosa importantissima ma non determina se lo strumento sia confacente o meno alle tue specifiche esigenze.
Cosa tenere sempre a mente per scegliere la giusta termocamera?
Per far fruttare l’investimento e scegliere bene la tua termocamera, è necessario definire l’obiettivo che vuoi raggiungere. E ora, proprio come faccio durante le consulenze telefoniche o vis-à-vis con i clienti, ti porrò delle domande, che ti consentiranno di scegliere la giusta termocamera.
- Qual è la tua attività? Se operi all’interno di una raffineria o nel mondo delle costruzioni, il tuo strumento dovrà rispecchiare una serie di caratteristiche. Quindi, rispondi a:
- Gli elementi che dovrai ispezionare che temperatura hanno?
- Le tue ispezioni verranno svolte su elementi grandi o piccoli?
- I corpi oggetto delle tue analisi IR a che distanza sono?
- Che tipo di analisi utilizzerai principalmente? Con la termocamera dovrai fare analisi qualitative, quantitative oppure entrambe?
- L’analisi qualitativa si limita all’interpretazione visiva delle fonti di calore disinteressandosi delle temperature. E’ un’analisi utilizzata per il 90% delle applicazioni nel settore delle costruzioni.
- L’analisi quantitativa invece è un’ispezione orientata alla valutazione delle temperature ed è molto diffusa nel settore elettrico, meccanico ed industriale.
- Perché vuoi comprare una termocamera? Per offrire un servizio migliore o per avere uno strumento di ausilio, o per entrambe le ragioni?
- Se lavori presso un’ azienda e dovrai utilizzare la termocamere solamente come ausilio alla tua attività, sei avvantaggiato. Perché sai esattamente cosa farai con la tua camera termografica.
- Mentre se sei un libero professionista, dovresti fare un brainstorming più ampio, sulle possibili situazioni in cui vorresti applicare la termografia.
Come vedi, nella prima fase di valutazione, le risposte le hai tu. Il nostro lavoro, in qualità di consulenti, inizia dopo che hai definito gli obiettivi da raggiungere e il contesto in cui utilizzerai la termocamera. Adesso passiamo alla parte tecnica della guida.
La guida definitiva per scegliere la giusta termocamera – II° parte
Ti accorgerai che alcune caratteristiche, in funzione della tipologia di analisi (quantitativa o qualitativa) e dell’applicazione, influiscono sui risultati in modo diverso e potrebbero addirittura diventare irrilevanti.
La risoluzione geometrica del sensore equivale alla quantità di pixel e determina la dimensione della matrice del sensore. Più è grande la matrice, migliore sarà la qualità dell’immagine acquisita.
Questa caratteristica, insieme all’ampiezza angolare della lente, determina la dimensione della superficie che lo strumento è in grado di rilevare e rappresentare in una sola foto (termogramma).
La risoluzione del sensore è molto importante. Se l’operatore deve svolgere indagini su corpi grandi, per esempio, prospetti di edifici o piccoli e distanti, come ad esempio, un elettrodotto, per ottenere dei risultati accettabili, ha bisogno di un sensore ricco di pixel (minimo 160X120)
Risoluzione 160×120 | Risoluzione 320×240 |
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Le immagini sopra, sono state scattate dalla medesima distanza ma con due sensori differenti. Confrontandole, puoi notare che con una matrice più grande si ottiene un’immagine con una maggiore definizione, più dettagli e una porzione dell’edifico più vasta. |
Quindi, quando ci prestiamo a fare un’analisi qualitativa, disinteressandoci delle temperature, la risoluzione del sensore determina la qualità della rappresentazione grafica. Mentre, con l’argomento che introduco adesso, vedremo che se dobbiamo svolgere un’indagine quantitativa e quindi, misurare valori di temperatura, la precisione delle misure è influenzata da: risoluzione + lente utilizzata, in funzione di grandezza + distanza degli oggetti da analizzare.
Scegliere la giusta termocamera – vedere è diverso da misurare!
Campo Visivo: FOV e IFOV
Il sensore delle termocamere ad infrarossi di ultima generazione viene chiamato microbolometro.
Questo componente, oltre a rappresentare graficamente l’energia termica della scena inquadrata, rende possibile la misurazione della temperatura degli oggetti, con una precisione ± 2°C o ± 2%
Ogni singolo pixel del sensore è un punto di misura, pertanto, se una termocamera ha una matrice da 160X120 Pixel, avremo a disposizione ben 19.800 punti di misura.
Alla luce di questa caratteristica, non è solo importante conoscere il FOV (field of view) che determina le dimensioni dell’area che riesci a rilevale in una foto, ma anche l’IFOV.
Cos’è L’IFOV (instantaneous field of view): Il sensore microbolometro, come ho detto sopra, ha tanti singoli elementi di misura (Pixel). Praticamente l’IFOV indica la porzione di campo visivo che corrisponde al singolo elemento. Questa porzione diventa sempre più grande via via che ci allontaniamo dall’oggetto che stiamo guardando.

L’a dimensione dell’IFOV varia in funzione della distanza: A 0,5 metri il nostro IFOV è di 0,7mm, a 2 metri 2,1mm e cosi via.
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Vediamo cosa intendo per: “vedere è diverso da misurare”
Di seguito ti riporto un esperimento pratico:
- La tipologia di analisi è quantitativa;
- L’obiettivo è misurare la temperatura del cerchio più piccolo;
- La termocamera utilizzata è una FLIR C2;
- L’IFOV ipotizziamo (per semplificare) che abbia la stessa dimensione del puntatore.

La tazza ha due cerchi, uno più grande e uno più piccolo. Con le immagini sotto, ci renderemo conto che la termocamera spesso riesce a vedere un oggetto, ma a causa delle dimensioni inappropriate dell’IFOV, non riesce a determinare la corretta temperatura.
Misurazione corretta cerchio grande: 71 C° | Misurazione errata cerchio piccolo: 47 C° |
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L’esperimento ci dà modo di constatare che per ottenere corrette misurazioni, è fondamentale che l’IFOV abbia dimensioni più piccole dell’oggetto da misurare. caso contrario, la lettura delle temperature non sarà corretta. Questo parametro è comunque “migliorabile” applicando una lente con campo di vista più stretto o più ampio in base alle specifiche esigenze.
Sensibilità Termica
La sensibilità termica di una termocamera è il parametro che indica la più piccola differenza di temperatura che il nostro sensore riesce a discriminare. La sensibilità, non solo influisce sulla qualità di un termogramma, ma implica anche misurazioni molto più precise. Per chi opera nel settore edile è molto importante avere una buona sensibilità, perché si analizzano quasi sempre elementi con differenze di temperature molto contenute.
Sensibilità 0,15 °C | Sensibilità 0,06 °C |
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Intervallo di temperatura
Le termocamere ad infrarossi hanno uno specifico intervallo di temperatura oltre il quale non riescono a misurare. Per chi opera nel settore delle costruzioni, l’intervallo di T° è una caratteristica irrilevante, infatti tutte le termocamere moderne, hanno un intervallo che supera i 100°C (sufficiente per indagini nel settore civile). In caso di misurazioni al di sopra dell’intervallo calibrato, si verifica il fenomeno della saturazione:

Esempio fenomeno saturazione: Il forno ripreso in questo termogramma ha una t° di 500 C° ma la termocamera ha un intervallo che si ferma a 150 C°. come puoi notare c’è un simbolo di errore accanto alla t° max rilevata.
Conclusione.
Con questa guida hai le informazioni tecniche necessarie per scegliere la giusta termocamera.
Indipendentemente dal produttore e dalla tipologia di strumento, gli elementi e le caratteristiche di cui hai letto sono universalmente e in egual modo importanti.
Sia che tu scelga termocamere FLIR o un altro produttore, queste son le cose, che devi sempre tenere a mente per non incorrere in scelte sbagliate.
Fine!
Welcome to infrared world
Dario Crisafulli
3337910427
Grande Dario!
Quando vieni a Roma?
Filippo, che piacere 🙂
Per il momento non posso muovermi.
Proprio ieri mi hanno chiamato dal CNR e ho chiesto di te.
A prestissimo e sempre ingamba!
Buongiorno, secondo voi , per verificare una perdita da un tubo del riscaldamento che attraversa la pavimentazione di un bagno , avrò bisogno di una termocamera base e quindi economica , considerando che sono un privato e vorrei risparmiare qualche soldino evitando di chiamare un tecnico ?
Salve
Se ho beh capito per un’ impresa edile è importante scegliere in base ai pixel. Giusto?
Buongiorno, non solo…
Indipendentemente dall’utilizzo avere più pixel, vuol dire avere più informazioni e un maggiore dettaglio.
In edilizia, oltre alla risoluzione, è importante la sensibilità!
Le consiglio di accedere al corso gratuito che trova qui ==>> https://termocamerafacile.com/corso-per-scegliere-la-termocamera/
Per qualsiasi ulteriore informazione, siamo qui
saluti
Dario Crisafulli
Buon pomeriggio Dario, considera valida la risoluzione 160×120 per indagini in ambiente hvac?
Sono molto combattuto se optare per una 320×240 ma i prezzi letteralmente raddoppiano.
La ringrazio per la risposta che mi darà e complimenti per i contenuti che mi stanno aiutando parecchio in fase di scelta.
Saluti
Buonasera Alberto, la risposta è relativa e sinceramente, se non ha immediato bisogno di una consiglio, le consiglio di seguire le lezioni del corso “scegliere la giusta termocamera”: https://termocamerafacile.com/corso-per-scegliere-la-termocamera/
Se le occorre, subito una risposta, mi contatti al 3337910427 o sulla chat del sito.
Un cordiale Saluto
Dario
Per iniziare ed essendo un libero professionista non è semplice la scelta allora bisogna affidarsi a chi ha esperienza nel campo e chiedo la c3 puoi essere valida per L analisi dell involucro edilizio ecc ponti termici ecc grazie
Buongiorno Saverio, FLIR c3 è uno strumento limitante per via della risoluzione. Potrebbe comunque andare bene per un primo approccio e per applicazioni “semplici”. ti consiglio di iscriverti al corso “scegliere la giusta termocamera” : https://termocamerafacile.com/corso-per-scegliere-la-termocamera/
Per qualsiasi approfondimento o per un confronto rapido, puoi contattarmi al 3337910427 oppure per mail a termocamerafacile@gmail.com
buon natale!
Dario Crisafulli
buon giorno, ho letto la guida e ha le idee decisamente piu chiare, le chiedo però a completamento della mia scelta, se lo scopo e individuare la presenza d’acua all’interno di strutture in legno, credo di dover sceglerere una termocamera che abbia sopratutto una buona sensibilità termica a scapito della risoluzione dato che i punti da indagare non daranno mai molto lontani, sebbene nascosti.
Buongiorno Francesco, se hai il piacere e ritieni utile un confronto con me, puoi contattarmi al 3337910427 oppure sulla mail termocamerafacile@gmail.com
A presto
Dario
buonasera,per applicazione in campo paramedico, quindi temperature corporee quale termocamenra mi suggerirebbe? Con quali caratteristiche?
Grazie
Laura
Buongiorno Laura, alla luce della tua professione, si presuppone che analizzerai “oggetti” vicini e con temperature “umane” pertanto ti consiglio uno strumento con:
– Buona sensibilità almeno 0,06 C° perchè un ‘eventuale anomalia termica sul paziente (umano o animale) sarà caratterizzata da un delta contenuto quindi la sensibilità nel tuo caso è molto importante.
– Risoluzione media , anche 160×120 potrebbe andar bene perchè l’oggetto dell’analisi non è un corpo piccolo ne tantomeno distante dall’operatore.
– Tools “range di temperatura manuale”, questa funzione è fondamentale e la tua termocamera deve esserne fornita perchè avendo a che fare con delta piccoli, devi poter fare la sintonizzazione termica in campo mentre, effettui la diagnosi.
– Intervallo di temperatura trascurabile: tutte le termocamere moderne misurano almeno da 0 a 120 C° e nel tuo caso pare ovvio che non c’è bisogno di misurare al di fuori di questo abbondante range.
Per qualsiasi approfondimento o per individuare insieme uno strumento confacente, non esitare a contattarmi al 3337910427.
a presto
Dario Crisafulli
Grande! Senza ora di dubbio quando si parla di termocamere, Dario Crisafulli rappresenta il più competete in ITALiA. Contattatelo e scegliete la termocamera che vi consiglia lui… non è un venditore ma un grande esperto e appassionato.
Grazie 🙂
Buongiorno,
mi occupo di intonaci e volevo comprare una termocamera al fine di valutare al meglio le problematiche relative all’umidità di risalita. L’utilizzo sarebbe piuttosto sporadico e per questo mi stavo orientando su un modello economico FLIR C5. Crede possa essere il modello giusto? La ringrazio della disponibilità e mi complimento per il corso gratuito messo a disposizione.
Buongiorno Antonio,
la FLIR C5 è uno strumento che può andare bene per applicazioni “semplici” ma limitante se si vuole effettuare diagnosi in edilizia. Ti consiglio di iscriverti al corso “scegliere la giusta termocamera”: https://termocamerafacile.com/corso-per-scegliere-la-termocamera/
Inoltre, il 26 Gennaio dalle ore 17:00, si svolgerà il “corso GRATUITO sulla diagnosi termografica degli edifici. Puoi prenotare il tuo posto dal seguente link: https://termocamerafacile.com/corso-di-termografia-in-edilizia-e-superbonus-webinar-gratuito/
A presto
Dario Crisafulli