L’individuazione di difetti e problemi negli edifici, in particolare quelli relativi all’ involucro edilizio, viene oggi facilitata da strumenti innovativi come la termografia, il termoflussimetro e il blower door, che consentono una diagnosi non distruttiva degli edifici.
Tutto diventa ancora più semplice se unitamente alle tecnologie di cui parliamo in questo articolo, la diagnosi viene eseguita da un esperto del settore!
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L’importanza della diagnosi non distruttiva nell’attuale mercato edile.
In tempi recenti, un notevole incremento delle abitazioni costruite ha coinciso con un aumento delle ristrutturazioni. Numerosi proprietari hanno usufruito delle detrazioni fiscali al 55% sugli interventi che puntano alla riduzione del consumo energetico. Al contempo, chi ha iniziato a vivere in quelle abitazioni ha iniziato ad avvertire diversi problemi fino a quel momento trascurati o sottovalutati.
Nel corso dei decenni precedenti, gli isolamenti termici venivano lasciati in secondo piano a causa di vizi derivanti da costruzioni completate con progetti che oggi sarebbero considerati obsoleti. Con la crescita del prezzo degli immobili, sono salite le richieste del mercato insieme ai costi di gestione. In questo modo, difetti come muffe, condense, consumi energetici elevati e spifferi non vengono più tollerati.
Ed è così che viene attuata sempre più spesso la diagnosi strumentale non distruttiva degli edifici, al fine di individuare cause e responsabilità dei vizi perpetrati da chi vive in un determinato appartamento. In linea di massima, l’analisi strumentale andrebbe effettuata per attuare correzioni dopo la realizzazione iniziale, o in fase d’analisi per la riqualificazione.
Tuttavia, continua a farsi avanti la concezione in base alla quale i problemi vadano affrontati col passare del tempo. I consulenti vengono interpellati solo quando il problema si fa evidente e servono a sostenere contenziosi, con lo scopo di capire perché si tenda a formare la muffa, per quali motivi il riscaldamento sia tanto oneroso, perché si formino numerose infiltrazioni d’acqua e gli ambienti siano così insalubri.
Gli strumenti e le tecniche per la diagnosi non distruttiva in edilizia
Vediamo di seguito quali sono le peculiarità e i vantaggi delle tecniche e degli strumenti necessari per effettuare delle accurate diagnosi strumentali degli edifici.
# 1 La termografia ad infrarossi
Tra le numerose tecniche di diagnosi non distruttiva, la termografia ad infrarossi è di fatto la più conosciuta. Questo strumento è sempre più citato nelle discussioni tecniche e nonostante sia disponibile da diversi decenni solo oggi viene impiegata su larga scala dei tecnici Italiani.
Tuttavia, (per quanto utile) in molti casi, la tecnologia infrarossi non basta per analizzare il problema alla radice e determinare l’anomalia sotto l’aspetto quantitativo.
Non a caso, la norma di riferimento, ossia la UNI EN 13187:200, si intitola “Rivelazione qualitativa delle irregolarità termiche negli involucri edilizi. Metodo all’infrarosso”, sottolinea come siano necessari ulteriori metodi al fine di valutare l’isolamento termico e la permeabilità di un qualsiasi edificio.
Come deve essere effettuata, quindi, l’analisi termografica di un involucro?
Innanzitutto, è essenziale effettuare tale analisi segnando le condizioni in cui l’involucro viene utilizzato. All’interno di ciascun locale, vanno inseriti termoigrometri in grado di registrare le condizioni ambientali nel tempo e di controllare sia il livello termico nell’involucro, sia la conduzione dell’impianto di riscaldamento e dei ricambi d’aria gestiti dagli inquilini.
Una raccolta precisa di tali informazioni può già accertare la responsabilità per l’eventuale formazione di condense e muffe, attribuendole al progetto e alla realizzazione dell’involucro o ad una gestione poco corretta della struttura in questione.
Ora bisogna portare avanti un’analisi termografica con l’ausilio di tecnici competenti e strumenti idonei, scaturiti da una formazione seria ed efficace confermata anche tramite la pratica sul campo. In questo modo, è possibile rivelare la presenza e la localizzazione di eventuali anomalie termiche.
La termografia è uno strumento ideale per analizzare ponti termici geometrici, isolamenti termici insufficienti, difetti di costruzione dovuti ad infiltrazioni da acque meteoriche e tanti altri inconvenienti. Poche immagini dettagliate sono sufficienti a comprendere i soggetti esaminati, oltre a rilevare i punti di maggiore dispersione del calore.
Ad ogni modo, per determinare la criticità di un problema, questo sistema non basta. L’immagine termografica corrisponde ad un semplice istante della giornata in cui si verifica la distribuzione termica su determinate pareti. Pertanto numerosi fattori non vengono tenuti conto, quali ad esempio:
- Gli effetti di sfasamento dell’onda termica.
- Il potere di isolamento della parete.
- Il calcolo della trasmittanza relativa ad una struttura opaca.
In caso di infiltrazioni d’aria, la termografia evidenza i punti specifici, ma non garantisce una quantificazione esatta della permeabilità. Quest’ultima viene favorita da diversi altri metodi di calcolo. Ed è così che, oltre alla termografia, bisogna affidarsi ai sistemi della termoflussimetria e del test del blower door.
Di seguito un video sulla termografia per l’individuazione delle carenze di isolamento e dispersioni energetiche degli edifici.
# 2 La termoflussimetria
La termoflussimetria è l’unica tecnica che consente la valutazione in opera della trasmittanza di una struttura opaca, che si tratti di un solaio o di una parete verticale.
Ma come deve essere effettuata, l’analisi termoflussimetrica di un involucro?
# 1 La valutazione va preceduta da un’analisi termografica necessaria per scegliere il giusto punto di installazione del termoflussimetro.
#2 Quindi, va posizionato uno strumento che sappia registrare il flusso termico di ogni struttura e rilevare le temperature in corrispondenza delle facce interna ed esterna.
#3 In un secondo momento, si procede all’elaborazione dei dati in un determinato arco di tempo, in grado di favorire la rilevazione della trasmittanza di una struttura.
Bisogna saper scegliere i punti di installazione, stabilire una procedura di posizionamento dei sensori, valutare le condizioni meteorologiche di un dato periodo per evitare che una prova semplice diventi complicata.
Con tali prerogative, è possibile valutare al meglio la trasmittanza delle strutture, in pieno rispetto della procedura corretta e calibrando ed utilizzando a dovere ciascuno strumento.
Tuttavia, in alcune circostanze, simili accorgimenti potrebbero non bastare. Di conseguenza, all’analisi di verifica effettuata, potrebbe essere opportuno affiancare una simulazione dei ponti termici con sistemi computerizzati su elementi finiti.
Di norma, spingersi fino a questo punto non sarebbe necessario ma può succedere che la valutazione sulla criticità di un ponte termico e su eventuali responsabilità arrivi fino ad un livello del genere.
Concludiamo la parte dedicata al termoflussimetro, con un video in cui spieghiamo l’utilità della Termoflussimetria per la diagnosi dell’involucro edilizio.
# 3 Il Blower Door
Il terzo strumento utile per determinare la qualità effettiva di un involucro corrisponde al cosiddetto blower door test.
Quest’ultimo strumento, è necessario per la verifica della permeabilità all’aria e consente l’esecuzione di diverse misurazioni.
Al contempo, insieme alla termografia, valuta nei minimi dettagli la bontà di installazione e di tenuta dei serramenti.
La prova del blower door viene fatta eseguire da diversi protocolli di costruzione su case realizzate in base a specifiche ben precise, con soglie di accettazione ridotte a seconda dell’incremento della classe di qualità dell’involucro.
Al superamento della prova iniziale, non corrisponde obbligatoriamente un’altra verifica della localizzazione o della criticità dei punti di infiltrazione. Non si tratta di una misura necessaria se l’involucro rispetta i parametri dettati dal protocollo.
Se ci si trova, invece, in fase di cantiere, in un contenzioso o durante la valutazione dell’installazione, l’utilizzo della termografia e del blower door in maniera combinata diventa essenziale per valutare la resa dei lavori portati a termine.
Ed è così che, dando vita ad uno sbalzo di pressione fra la parte interna e quella esterna dell’involucro, si può facilmente verificare la posizione delle infiltrazioni d’aria e una loro quantificazione precisa con l’ausilio di termoanemometri.
Con questo video scoprirai come funziona il blower door e perché è fondamentale per valutare la permeabilità all’aria di un edificio.
La diagnosi non distruttiva in edilizia e la preparazione dei professionisti
È importante che ogni cliente sia assistito da un esperto capace di capire quali siano le analisi più adeguate ad un determinato contesto, oltre al periodo giusto in cui effettuarle.
Un’analisi termografica va preceduta da una preparazione attenta e metodica. Nessun aspetto va lasciato in secondo piano, quale ad esempio la determinazione del periodo e dell’orario di esecuzione. A tal proposito, sarebbe meglio scegliere giornate con un’elevata escursione termica tra l’interno e l’esterno dell’involucro, oltre che orari dalla minore esposizione diretta ai raggi solari.
Di norma, andrebbe effettuato un sopralluogo preventivo, opportuno anche per l’inserimento dei registratori termoigrometrici all’interno dell’abitazione scelta. Tali strumenti sono utili sopratutto per comprendere le abitudini quotidiane degli inquilini e per attestare anche l’effettivo salto termico prima e durante il test tra la parte interna e quella esterna dell’involucro.
A questo punto, bisogna utilizzare ogni informazione relativa alla costruzione e ai fenomeni esaminati. Bastano poche domande dirette per indagare sulle abitudini degli abitanti.
Dopodiché, l’operatore sa già quali aspetti privilegiare e quali punti approfondire.
L’esperto dovrà suggerire le eventuali indagini ulteriori. Prima di tutto, verificherà la conduzione dell’involucro, collegando nella maggioranza dei casi l’insalubrità di un appartamento a cattive abitudini di vita della popolazione. Tutto ciò avviene perché numerosi abitanti sono poco presenti nella loro casa o troppo focalizzati sulla ricerca del risparmio energetico.
Dopo aver concluso questa verifica, il tecnico stabilirà il punto di installazione del termoflussimetro, preferibilmente lontano da incongruenze strutturali che possono mettere a repentaglio la piena funzionalità della struttura.
Se permangono dubbi sulla resa dell’installazione e sulla tenuta dei serramenti all’aria, si potrà procedere al blower door, da eseguire per ricercare eventuali infiltrazioni.
Inoltre, potranno essere effettuate la verifica col generatore di fumo e la quantificazione esatta della velocità dell’aria nelle perdite tramite l’uso del termoanemometro. Entrando nei particolari, la prova del fumo rileva al meglio i problemi e la loro localizzazione, contribuendo a rendere i risultati rilevati estremamente veritieri.
Conclusioni
Ogni prova attuata e risultato conseguito deve essere svolta e verificata con la massima attenzione, specialmente se una prova del genere può concludersi con un contenzioso e viene richiesta in seguito a quest’ultimo.
Un operatore termografico altamente qualificato, molto spesso assistito da tecnici di supporto in grado di chiarire questioni alquanto complicate, permette che l’analisi finale venga eseguita con tutta la cautela e l’attenzione necessarie.
L’intero lavoro va concluso con una relazione finale attenta e precisa, inserendo le informazioni conformi alle regole di riferimento.
Al giorno d’oggi, la termografia edile e le tecniche diagnostiche connesse sono sempre più sofisticate. Al contempo, sul mercato sono sempre più presenti tecnici dalla competenza scarsa e dotati di strumenti non adatti ad un’analisi specifica.
Per tali motivazioni, il cliente finale deve valutare nei minimi dettagli la scelta del tecnico al quale affidarsi, con la prospettiva di ricevere risultati precisi dell’analisi richiesta.
Se un operatore è carente, anche lo strumento migliore settato a dovere non è sufficiente.
Se non vengono rispettate le procedure relative alla misura, all’installazione e all’analisi di ciascun dato, il risultato finale del test potrebbe essere vano o persino controproducente, fornendo interpretazioni palesemente errate.
Fortunatamente, oggi non è affatto impossibile confrontarti con veri e propri professionisti o accedere formazione di prim’ordine con piccoli investimenti…
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Al prossimo articolo!
Dario Crisafulli
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Infrared Italian Community
Applicazioni della Termografia edile
Vuoi conoscere tutte le applicazioni della termografia edile? Con questo articolo vediamo quali sono le applicazioni più comuni della termografia ad infrarossi, applicata al settore edile!
Bell’articolo, sempre puntuale e interessante.
Ciao Federico 🙂 Grazie del feedback!
Ottimo come al solito.